Passare dall’inferno al paradiso è possibile? Chiedere all’Italia e a Luciano Spalletti. La risposta in questo senso e per quanto successo contro la Croazia è sì. Gli azzurri sono passati dal terzo posto con il rischio di essere eliminati ai giorni, al secondo con un gol praticamente a tempo quasi scaduto. Sette secondi prima del gong è stato Zaccagni con un’azione che ha ricordato un po’ quella di Del Piero e Gilardino nei Mondiali del 2006 contro la Germania (entrambe le reti ci hanno portato a Berlino se vogliamo proprio guardare in faccia il destino): Calafiori si è inventato una giocata da trequartista e ha servito il compagno sulla destra che, di prima con il destro, non ha lasciato scampo a Livakovic sul secondo palo. Delirio azzurro perché a scattare in piedi sono stati tutti i tifosi allo stadio, i compagni in panchina (compreso Buffon) e la gioia infinita di Spalletti in panchina.
Un momento importante perché con quel punto abbiamo raggiunto gli ottavi, ma dall’altra parte (il rovescio della medaglia) c’è chi ha pianto per la delusione e l’amarezza dell’eliminazione come la Croazia con quel Modric, talento infinito, che aveva provato a metterci paura con un gol da attaccante e una partita sublime.
La gioia dell’Italia ha lasciato spazio anche gli applausi per il campione, in campo e anche in conferenza stampa. Ora la situazione agli Europei è ben chiara e delineata perché la Spagna era già certa della prima posizione e aspetta una terza, mentre gli azzurri dovranno affrontare la Svizzera, ancora una volta, sulla strada dell’Italia a caccia di rivincita dopo quel girone in cui abbiamo mancato la qualificazione ai Mondiali. Da qui a sabato il tempo per pensare a quel che sarà lo abbiamo, in ogni caso Spalletti dovrà lavorare tanto sulla testa dei ragazzi, apparsi un po’ impauriti anche nell’affrontare la Croazia. Contro la Svizzera mancherà anche Calafiori perché diffidato è stato ammonito nella ripresa e dunque verrà squalificato.