Nella nebbia del Bentegodi, il Verona ritrova finalmente la vittoria e lo fa con un 3-1 pesantissimo contro l’Atalanta, nell’ultimo dei tre anticipi della 14esima giornata di Serie A. Un successo che interrompe una serie negativa lunga 13 partite senza vincere e che mancava in campionato addirittura dal 25 maggio scorso, mentre davanti al pubblico di casa i gialloblù non festeggiavano dal 23 febbraio.
La serata è soprattutto quella di Giovane, autentico leader tecnico della squadra di Zanetti. Il brasiliano mette la firma sul match con un gol e un assist, diventando soltanto il secondo giocatore brasiliano nella storia dell’Hellas a riuscirci in una singola gara di Serie A. Non solo: Giovane ha ora partecipato attivamente al 64% dei gol del Verona in campionato (7 su 11), percentuale record nella Serie A in corso.
Il Verona indirizza la gara già nel primo tempo, segnando due reti nei primi 45 minuti, cosa che non accadeva da dicembre. Belghali sblocca il risultato, confermando anche un dato personale di rilievo: è uno dei pochissimi difensori stranieri Under 23 con più di un gol all’attivo in questa Serie A. Nella ripresa l’Atalanta prova a reagire con il solito Scamacca, che dal dischetto trova il suo 15esimo gol in campionato con la maglia nerazzurra, diventando uno dei migliori marcatori italiani della Dea nell’era dei tre punti. Ma le speranze bergamasche durano poco, con la rete di Bernede per il definitivo 3-1.
Per la Dea il ko certifica un momento delicato: sono quattro sconfitte nelle ultime cinque partite di Serie A, oltre alla terza sconfitta esterna consecutiva, evento che non si verificava dal 2017. Dopo 14 giornate i nerazzurri restano fermi a 16 punti, uno dei rendimenti più bassi dell’ultimo decennio a questo punto della stagione. Tra i pochi traguardi positivi della serata per l’Atalanta ci sono le 350 presenze nei top-5 campionati europei per de Roon e le 200 presenze complessive in nerazzurro per Zappacosta, ma passano inevitabilmente in secondo piano in una notte tutta di marca veronese.

