Pure il governo nigeriano è intervenuto nel caso Osimhen, contribuendo a ingigantire ulteriormente una situazione già molto delicata. Fosse stato per l’agente del calciatore, Osimhen avrebbe già smesso di giocare con il Napoli, mentre il club – evidentemente sentendosi sicuro di risolvere la faccenda in tempi rapidi – nulla sta facendo per migliorare il rapporto col suo assistito, in scadenza di contratto nel 2025 e ora parecchio distante dal rinnovo del contratto studiato a tavolino in estate.
Dalla Nigeria è arrivata la stoccata del ministro dello sport John Owan Enoh, pronto a tutelare l’illustre connazionale e a fare chiarezza su quanto accaduto tra Osimhen e il Napoli, dopo il dannosissimo video su Tik Tok, pubblicato e poi rimosso, in ritardo, che ha generato una frattura per ora insanabile tra il calciatore e il club.
“Il mio ufficio si sta impegnando per raggiungere Osimhen in prima persona e capire quali sono i problemi, per stabilire bene i fatti. Sono anche in contatto con il ministro degli Affari Esteri e con l’ambasciatore della Nigeria presso la Repubblica Italiana. Stiamo utilizzando le vie diplomatiche per approfondire la questione con l’Italia”, ha fatto sapere il ministro, sceso in campo in prima persona per difendere Osimhen.
Non ce ne sarebbe bisogno, dal momento che si è perso di vista l’aspetto goliardico del video e che mai ci si sarebbe aspettato una reazione drastica dell’attaccante (ha rimosso le foto che lo ritraevano con indosso la maglia del Napoli e pure il like al profilo Instagram della società) e del suo agente. “Ci impegniamo a garantire che ai nostri sportivi venga accordato il rispetto che meritano e che non siano esposti a ingiustizie, discriminazioni e prese in giro sleali che potrebbero essere dannose per la loro carriera”, ha spiegato, stizzito, il ministro.